E’ nato Galileo, il sistema di navigazione satellitare che promette di lanciare la sfida al GPS (Global Position System) americano. Il nuovo sistema ha avuto un periodo di ricerca e sperimentazione durato oltre 10 anni, per un costo complessivo che supera i 10 miliardi.
La società Spaceopal, guidata da Leonardo tramite la controllata Telespazio, e la Dlr GfR, controllata dell’agenzia spaziale tedesca Dlr, ha firmato a Bruxelles un contratto da 1,5 miliardi di euro per la gestione per i prossimi 10 anni del programma, nato dalla collaborazione tra Commissione Ue e Agenzia Spaziale Eurpopea (Esa).
Attenzione però,Galileo non è ancora operativo al 100% e non lo sarà prima del 2020, quando tutti e 30 i satelliti che ne garantiranno il funzionamento saranno posizionati. Difficile prevedere quali saranno nel’immediato le implicazioni per il settore nautico. Tutto dipende da quanto le aziende produttici saranno disposte a cambiare sistema rispetto al già consolidato GPS.
Galileo promette una precisione al millimetro, rispetto a quella al metro del GPS, ma ovviamente si tratta di un elemento da verificare. Difficile, molto difficile, pensare che il GPS in qualsiasi ambito d’utilizzo possa andare in pensione e non è neanche detto che il sostituto, qualora ciò accadesse, debba per forza di cose essere Galileo.
E’ infatti noto che Russia e Cina da tempo siano a lavoro su sistemi simili, Glonass per i russi e Beidou per i cinesi. Proprio quest’ultimo viene valutato dagli addetti ai lavori in uno stato di preparazione più avanzato rispetto a Galileo. Insomma sembra essersi scatenata una corsa allo sviluppo di nuovi sistemi di navigazione satellitare che andranno a rompere il monopolio a stelle e strisce. Gli effetti per la nautca, se non immediati, nel futuro potrebbero essere tangibili.